per il contest:
e..
visto che si parla anche di ricordi....
anche per il contest:
e verso l'Appennino Reggiano,
dai primi di Ottobre a Natale
una 'sagra' tira l'altra!
e soprattutto nel periodo delle castagne
non possono mancare le caldarroste e il vin brulè!!
anche nel 'nostro bar' è tradizione ormai
la serata 'caldarroste e vin brulè'
che in compagnia sono ancora più buone!!
Si trovano comunque nei pressi del centro storico
di città come Modena, Reggio Emilia etc,
le folcloristiche baracchine che vendono le caldarroste..
e sono sempre le stesse che in estate vendono la cocomera fresca!!
Queste sono le immagini della castagnata in bar,
per l'occasione avevano allestito nel cortile,
per cuocerle, una griglia
lunga più di un metro!
ed erano buonissime!!
ma il segreto non è solo nella cottura...
bisogna aver la pazienza di lasciarle 'padire'
(riposare) avvolte in un panno di lana almeno una mezz'ora!
così si peleranno ancor meglio!!
altro elemento fondamentale è il vin brulè!
oppure il novello..
solitamente si trova lo stand dei volontari della croce verde o rossa,
che offre vin brulè fumante e torte tipiche,
per raccogliere offerte in ogni sagra di paese!
e non c'è cura migliore per il freddo!!
a prima vista sembra più sangria..lo sò..
ma era veramente delizioso:
Ingredienti:
Ne ho preparati 5 litri, per la castagnata,
ma naturalmente potete ridurre le dosi in proporzione:
2 l di vino toscano
2 litri di rosso di montepulciano
1 l di cuvè cabernet savignon
la scorza di 4 arance
la scorza di 4 limoni
30 chiodi di garofano
5 pezzettini ( 2 cm l'uno) di cannella
500 gr di zucchero
Procedimento:
In una capiente casseruola scaldate tutto il vino e
aggiungete tutti gli altri ingredienti e anche un'arancia
di quelle pelate tagliata a fette e uno dei limoni sempre a fette.
Portate a bollore a fuoco dolce,
mescolando bene perchè si sciolga lo zucchero,
e lasciate sobbollire per dieci minuti,
filtrate con una garza e trasferite in una piccola damigianina,
per poterlo servire meglio,
lasciando in infusione qualche chiodo di garofano e
qualche pezzetto di cannella,
Servite bollente,
naturalmente insieme alle caldarroste o
a dolci tipici locali!!
Si conserva ben chiuso e al fresco per quasi una settimana!
ma naturalmente finisce prima!!
mentre lo preparo riempe tutta la cucina e resta a lungo,
ricordandomi di quand'ero piccola e
con i miei genitori andavamo in città la domenica pomeriggio
a gira per banchetti aspettando il Natale e
lungo le vie le baracchine vendevano caldarroste e
nell'aria si sentiva inebriante..
il profumo del vin brulè..
Ciao! Che sapore di buono, di caldo, di tradizione, che hanno queste tue ricette... le caldarroste (non mi piacciono, ti dirò, ma raccontate da te hanno tutto un altro aroma) e il vin brulé (delizioso questo e spiegato in maniera eccellente!). Non conoscevo il trucco per sbucciare meglio le castagne, lo suggerirò a mio padre e mia sorella che le adorano!
RispondiEliminaUn abbraccio e buona serata
Giulia
ps: ne approfitto per invitarti alla mia raccolta 'madeleines mon amour' :D
maria luisa, scusami se arrivo solo ora: non ho proprio visto il tuo commento per l'emmetichallenge. Per noi va bene, anche se in ogni caso saresti stata fuori concorso. Ma se vuoi che inseriamo la tua ricetta nel pdf, molto volentieri, anzi: ci farebbe proprio piacere!
RispondiEliminagrazie e scusami ancora
ale
Mary, grazie per la fantastica proposta!
RispondiEliminaBaci
Il vin brulè, che meraviglia!
RispondiEliminaHai fatto delle foto meravigliose, esprimono tutti gli aromi e i sapori di questa bevanda invernale....Mi sembra quasi di assaporarlo!
Brava!
che bei ricordi.. il vin brulè
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